Il 17 luglio 1944 le milizie della Guardia Nazionale Repubblicana aprono il fuoco sui civili in piazza Tasso e uccidono cinque persone
Piazza Tasso, nel cuore del quartiere di San Frediano, da sempre rione antifascista e ostile al regime, è il luogo dell'eccidio del 17 luglio 1944.
Era una bella serata di luglio, con le persone in piazza a godersi le ore più fresche della giornata. Un camion di repubblichini, guidati dal pluripregiudicato Giuseppe Bernasconi, braccio destro di Mario Carità, il comandante del Reparto Servizi Speciali, piombò sulla piazza. I repubblichini spararono sulle persone, uccidendone cinque: Ivo Poli di soli 8 anni, che morì tra le braccia della mamma, Aldo Arditi, Igino Bercigli, Corrado Frittelli e Umberto Peri, in piazza per cercare il nipote. Alla fine del rastrellamento, portarono via un drappello di uomini fra cui i 17 fucilati il 23 luglio alle Cascine e i cui cadaveri furono ritrovati, per caso, nell'aprile del 1956.
Lo stesso giorno muore il partigiano Bruno Fanciullacci "Massimo", membro dei Gruppi di Azione Patriottica, che aveva partecipato a numerose azioni tra cui l'uccisione del filosofo Giovanni Gentile importante ideologo del fascismo, che aderì alla Repubblica sociale e già Ministro dell'Istruzione nel primo governo fascista. Dopo giorni di sevizie della Banda Carità e aver tentato di fuggire da Villa Triste, sede della polizia politica nazista e del comando della Banda, si lancia dalla finestra con le mani legate dietro la schiena. Ferito da colpi d'arma da fuoco muore al comando cittadino delle SS.
Fanciullacci è Medaglia d’oro al valor militare e proclamato nel 1944 eroe nazionale dal Comando generale delle Brigate Garibaldi. In suo onore fu denominata la Brigata Garibaldi "Bruno Fanciullacci", operante sul Monte Morello, che, inquadrata nella Divisione Garibaldi "Arno", partecipò alla liberazione di Firenze.