Martelloni e l'ufficio Affari ebraici

L'ufficio affari ebraici, istituito nel dicembre 1943, si occupava della requisizione dei beni della comunità ebraica e fu responsabile di persecuzioni e le razzie

Raffaele Manganiello, incaricato nuovo prefetto di Firenze nell'ottobre 1943, nomina a capo dell’Ufficio affari ebraici Giovanni Francesco Martelloni, giovane fascista con numerosi precedenti penali per truffa, violenza privata, usurpazione di titoli e antisemita dichiarato. 

L’Ufficio affari ebraici agisce in stretto contatto con gli occupanti tedeschi e si avvale del fondamentale aiuto e delle preziose informazioni del Reparto dei Servizi Speciali, la Banda Carità. Il rapporto tra Mario Carità, comandante della banda, e Martelloni è strettissimo. 

Martelloni riesce anche a scovare il patrimonio della Sinagoga che viene confiscato tra il 22 e il 26 febbraio 1944.

nota informativa su Martelloni da parte della Questura di Firenze alla Questura di Como, 2 luglio 1945 Provenienza: PDA II.7 A673-1, Fondo Partito d'Azione conservato presso l'Istituto toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea
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